Parliamo di NAC

NAC significa Nuovi Animali da Compagnia

Da sempre nelle case degli italiani esistono milioni di animali da compagnia differenti da cane e gatto, ma solo da pochi anni si sono diffuse la consapevolezza e l’esigenza di poterne curare la salute attraverso competenze veterinarie specifiche.

Quali sono le specie NAC?

I più presenti numericamente nelle case degli italiani sono i piccoli uccelli e i pesci; ma la predominanza numerica non si riflette, per vari motivi, nella presenza in sala d’aspetto, dove i NAC più frequenti sono i conigli, seguiti dagli altri piccoli mammiferi come i criceti, le cavie, i cincilla, i furetti, poi gli uccelli e rettili (in prevalenza tartarughe, meno rappresentati i serpenti e i sauri).

Perché “Nuovi”?

Ovviamente non perché si tratti di specie animali mai viste, ma per la nuova sensibilità dimostrata nei loro confronti, e per la maggior presenza presso le cliniche e gli ambulatori veterinari.

Specializzazione e formazione continua

La formazione universitaria tradizionale, di solito, non prepara adeguatamente i veterinari per la cura di queste specie animali, ed è perciò come minimo superficiale trattare i NAC come si farebbe con cani e gatti. I veterinari che trattano i NAC devono impegnarsi a conoscere le caratteristiche di queste specie, senza trascurare la formazione continua: l’evoluzione della medicina dei NAC è possiamo dire quotidiana, e anche per questo tanto ci entusiasmano!

Alcune cose importanti da sapere sui NAC

La maggior parte degli animali è maestra nel nascondere lesioni o malattie. Spesso si tratta di animali preda, abituati come strategia di sopravvivenza a nascondere la propria condizione, perché in natura chi si manifesta malato è più facilmente escluso dal branco o diviene oggetto di maggiore attenzione da parte dei predatori.

Sono quindi molto importanti le visite preventive e regolari per rilevare anche minimi indizi di malattia, ed evitare che eventuali problemi progrediscano in silenzio; una parte determinante del lavoro di un veterinario per NAC consiste quindi nella prevenzione, nel controllo e nella diagnosi precoce: una visita periodica, semestrale o annuale, può rivelare molto, e diventa l’occasione per discutere insieme l’ambiente di vita, l’alimentazione e il comportamento dell’animale.

Inoltre è molto importante seguire adeguatamente il soggetto durante l’invecchiamento, che spesso è difficile da percepire, e molto variabile da specie a specie: basti pensare che i criceti vivono circa 2 anni, le cavie 5 o 6, i conigli 8 o 10,  mentre le tartarughe e certi volatili vivono molti decenni.